San Giuseppe Jato è terra di riscatto e legalità: si è tenuto un campo scout nel Giardino della memoria, lì dove fu tenuto prigioniero e poi ucciso, sciolto nell’acido, il piccolo Giuseppe Di Matteo. Lì nella terra di Giovanni Brusca, o scannacristiani per la sua ferocia, mafioso e poi collaboratore. Si è tenuta la cerimonia conclusiva lì dove hanno piantato il seme della lotta alla mafia 16 bambini di età compresa tra 8 e 11 anni appartenenti alla Federazione scout d’Europa, dell’associazione intitolata a monsignor Onofrio Giglio, che per quattro giorni hanno svolto attività educative e con al centro il tema della jungla e utilizzata per i lupetti, oltre a tanto sport ispirato ai giochi Olimpici.
Uno degli obiettivi degli scout, ispirato a una famosa frase del loro fondatore, Baden-Powell, è “lasciare il mondo un po’ migliore di come lo avete trovato”. “Oggi avete fatto rivivere Giuseppe’, ha dichiarato Franca Castellese, mamma del piccologiuseppe di matteo. “Confesso – ha detto il sindaco di San Giuseppe Jato, Giuseppe Siviglia – che inizialmente avevo avuto dei dubbi sull’autorizzazione del campo proprio in quel luogo. Pensavo anche che, tra i genitori, ci sarebbe potuto essere qualcuno contrario. Invece sono stato a trovare i bambini e i loro capi e ho ricevuto una grande lezione di vita: il Giardino della Memoria è stato trasformato da loro in quello che è e dovrebbe essere sempre, un luogo di vita e di rinascita. Per il nostro paese – ha concluso Siviglia – questa di oggi è una data storica. Consegneremo un attestato di merito all’associazione scout monsignor Giglio, mentre a ogni lupetto daremo un attestato per aver contribuito all’autentico e vero riscatto della Valle dello Jato.
SAN GIUSEPPE JATO - CAMPO SCOUT NEL GIARDINO DELLA MEMORIA
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