La Camera dei Deputati prima e il Senato dopo hanno approvato l’accesso di comitati e gruppi pro vita nei consultori, scatenando un acceso dibattito e aspre polemiche. In questo modo, un tema estremamente delicato quale l’interruzione volontaria della gravidanza, già regolamentato per legge dal 1978, è stato rimesso in discussione ed è entrato prepotentemente nell’agenda politica. Il permesso all’attività di gruppi di “supporto alla maternità” è stato inserito tra le misure finanziate dal Pnrr, andando oltre ciò che in realtà era già previsto dalla legge 194 all’art. 2, ossia la possibilità di contribuire “a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza”. Siamo andati all’ospedale Maggiore Nino Baglieri di Modica, struttura di riferimento per buona parte della Sicilia per chi vuole optare per una interruzione di gravidanza, per conoscere il punto di vista del primario, il dr. Giovanni Cavallo.
GIOVANNI CAVALLO Direttore U.O. Ginecologia e Ostetricia Ospedale Maggiore di Modica
MODICA - CAVALLO: “FUORI PRO VITA DA OSPEDALI”
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