Il 17 febbraio scorso abbiamo raccolto l’accorato appello di Giuseppina Sudano, mamma di un 21enne disabile disperata per la mancata riapertura del centro diurno di Pozzallo che non opera più dal 21 dicembre 2024 a causa di un non meglio precisato problema burocratico. Ieri il consiglio comunale di Pozzallo ha approvato all’unanimità una mozione di indirizzo per sollecitare la riapertura del centro, dando mandato al Responsabile del Sevizio alla persona di predisporre gli atti propedeutici a ripristinare il servizio nel minor tempo possibile. E’ dal 1991 che la Comunità pozzallese usufruisce del centro diurno, e i consiglieri, con questo documento, chiedono all’Amministrazione di adottare tutti gli adempimenti necessari affinché tale incresciosa situazione si risolva. La mozione arriva a pochi giorni dall’atto di indirizzo approvato dalla giunta municipale pozzallese il 12 febbraio scorso per la riattivazione del centro. Un atto nel quale si mette in evidenza che “dal 2016 e fino al dicembre 2024, il Comune ha garantito ai disabili ed alle loro famiglie il servizio in un immobile confiscato alla mafia. Non solo. Negli anni, il Centro Diurno Disabili di Pozzallo, ha sconfinato, aprendosi ai territori vicini e promuovendo iniziative legate all’inclusione lavorativa ed educativa, in collaborazione con scuole e attività commerciali. Pertanto, si legge nel documento, “la sua assenza rappresenterebbe una grave perdita, perché rappresenta il punto cardine delle politiche sociali di questa Amministrazione”. Anche la giunta, dunque, ha deliberato di dare mandato al Responsabile del Settore Servizi alla Persona di predisporre gli atti necessari alla riattivazione. Nei giorni scorsi, noi avevamo sentito telefonicamente il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, il quale ci aveva assicurato di essere a lavoro per risolvere il problema e di aver investito della questione anche il Prefetto di Ragusa. Dalla Prefettura, però, ci hanno fatto sapere che proprio questa mattina hanno scritto al comune di Pozzallo per chiedere chiarimenti sulla vicenda della chiusura del centro diurno e di averlo fatto perchè il 13 febbraio scorso è arrivata sulla scrivania del prefetto, Giuseppe Ranieri, una lettera degli utenti del centro diurno, che, in mancanza di questo servizio non sanno più gestire i propri figli.
L’assessore ai servizi sociali Alessandra Azzarelli, da noi contattata oggi telefonicamente, ci ha detto che si tratta di un problema procedurale dovuto al fatto che, essendo ormai l’ente in dissesto, si stia cercando di capire quale sia la procedura migliore da adottare. “Il centro diurno – dice Azzarelli – non è annoverato tra i servizi essenziali, come ad esempio l’Asacom, ma non è nemmeno un servizio che possiamo sospendere a cuor leggero, senza arrecare disagi all’utenza. In passato lo abbiamo rinnovato sia con bandi ad evidenza pubblica che con l’affidamento diretto sottosoglia ma adesso, col dissesto in atto, dobbiamo capire bene come muoverci”. L’impressione generale è che sull’argomento ci siano confusione e poca chiarezza, a discapito delle famiglie che si sono viste sospendere, dall’oggi al domani, un servizio fondamentale.
POZZALLO - CENTRO DIURNO, PREFETTURA SCRIVE A COMUNE
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