E’ stato riattivato un appalto di 20 anni fa con un incremento prezzo +300%. Secondo il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, il governo dovrebbe ritirare il progetto del ponte sullo Stretto di Messina dopo i sostanziali rilievi della Corte dei Conti sugli iter di approvazione perseguiti con la massima fretta per l’avvio dei cantieri. La Cgil ha scritto al vicepresidente della Commissione europea, Stéphane Séjourné, chiedendogli un incontro. “È inoltre irresponsabile – ha aggiunto Gesmundo – bloccare 13,5 miliardi di euro in questo progetto mentre servono urgentemente risorse per le infrastrutture necessarie al Mezzogiorno, per completare i progetti in corso e far lavorare con continuità le imprese del settore delle costruzioni”. E’ una follia, per la Lega, “Che la Cgil provi a intimidire la Commissione, che ha inserito il Ponte nel corridoio europeo Scandinavo-Mediterraneo, e che dica di no a decine di migliaia di posti di lavoro per operai, tecnici e ingegneri. D’altronde da Landini -prosegue la Lega – non ci aspettiamo nulla di propositivo, viste le barricate delle ultime settimane”. “La miglior risposta – si legge ancora nella nota – l’hanno data i cittadini Calabresi con voto pro-ponte di domenica! Centrodestra trionfante e, proprio a Reggio Calabria, la Lega è il secondo partito con un incredibile 15%”. Per il Vicepresidente della Camera e da ex Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, i rilievi formulati dalla Corte dei Conti sollevano questioni di straordinaria gravità. “La Corte dei Conti evidenzia un ‘difetto di motivazione’ nelle determinazioni assunte dal CIPESS. Costa chiede formalmente al Governo di riferire alle Camere sugli esiti del controllo della Corte dei Conti. In settimana saranno recapitati tutti i chiarimenti alla Commissione Europea e alla Corte dei Conti. E’ quanto annunciato già ieri il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
PONTE SULLO STRETTO - CGIL CHIEDE RITIRO PROGETTO”, “E’ FOLLIA”
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