PONTE SULLO STRETTO - CGIL IN PIAZZA IL 29 NOVEMBRE, L’AD CIUCCI REPLICA ALLE CRITICHE

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Alfio Mannino, segretario generale della Cgil in Sicilia, ha espresso una netta contrarietà al progetto, citando “tante criticità e incongruenze, da quelle tecniche a quelle ambientali, da quelle giuridiche a quelle della sostenibilità ed effettiva utilità economica” ed ha ricordato che il progetto era stato precedentemente bocciato dalla Corte dei Conti e ha sollevato dubbi sulla trasparenza e chiarezza, parlando di costi notevolmente aumentati e di “documenti incompleti”. L’accusa più pesante lanciata da Mannino riguarda il dirottamento di oltre 3 miliardi di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) verso un’opera che, a suo dire, non inizierà prima del 2027. “Noi chiediamo – sottolinea il segretario della Cgil – che questi fondi siano investiti subito sulle vere priorità: su strade, autostrade, trasporto ferroviario e altre infrastrutture.” Mannino ha inoltre evidenziato come la mancanza di fondamentali collegamenti interni stia lasciando indietro la Sicilia e ha concluso esprimendo viva preoccupazione per il “profilo legalità”, temendo che nelle catene di appalti e subappalti “le infiltrazioni mafiose sono dietro l’angolo”. L’amministratore delegato Pietro Ciucci è intervenuto per correggere quelle che ha definito “affermazioni fuorvianti” attribuitegli da alcuni rappresentanti del Parlamento. In particolare, ha respinto l’attribuzione di aver “annunciato che si può procedere alla costruzione del Ponte sullo Stretto con un via libera con riserva”.
Ciucci ha precisato che, sebbene l’opzione del “via libera con riserva” sia prevista dalla norma, ha anche “messo in evidenza potenziali criticità legate a questa ipotesi in termini di impatto sulla fase esecutiva”. L’AD ha invitato i critici ad ascoltare l’audizione parlamentare registrata, ribadendo la ferma convinzione della società di agire nel rispetto delle normative: “Siamo fiduciosi e determinati a ottenere dalla Corte una registrazione piena nella convinzione di aver operato nel completo rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Ogni altra ricostruzione è dunque non rispondente al vero,” ha concluso Ciucci. Lo scontro a distanza tra sindacato e società concessionaria evidenzia la profonda spaccatura che continua a circondare l’ambizioso, e per molti controverso, progetto infrastrutturale. L’attenzione si sposta ora sulla mobilitazione del 29 novembre, un test per la forza del fronte “No Ponte”.

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