ST MICROELECTRONICS - CHIEDERA’ CASSA INTEGRAZIONE

di Katjuscia Carpentieri
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StMicroelectronics in Italia chiederà la cassa integrazione guadagni ordinaria per il sito di Catania, eccetto il nuovo investimento chiamato WSiC, per circa una settimana in marzo e circa una settimana in aprile. Saranno coinvolti un massimo di 2.500 dipendenti su un totale di 5.400 dipendenti a Catania. La riduzione temporanea non è correlata al programma globale annunciato da Stm per ridisegnare la base manifatturiera, accelerando la capacità produttiva del silicio e del carburo di silici ridimensionando la struttura di costo globale.
Le due settimane scatterebbero, secondo quanto si è appreso, dal 15 marzo e dal 27 aprile prossimi. Lo scenario di riferimento di Stm, come comunicato dalla multinazionale a fine gennaio, resta difficile nel primo trimestre 2025: continuando a far fronte ad un ritardo nella ripresa e ad una correzione delle scorte nel settore Industrial e ad un rallentamento nell’Automotive, entrambi in particolare in Europa. Per gestire proattivamente la situazione, si interviene riducendo fra l’altro i livelli di attività in tutte le strutture manifatturiere globalmente. Le misure varate includono riduzioni temporanee dei livelli di produzione, così come chiusure selettive delle fabbriche dai 5 ai 19 giorni come durata, a seconda dei siti, soprattutto nel primo trimestre. (ANSA).
Sulla cassa integrazione interviene il segretario generale FIM Cisl Sicilia Pietro Nicastro che dichiara “La Gico è stata chiesta con carattere di urgenza a causa di una, così recita la comunicazione di Confindustria, ‘temporanea contrazione dei carichi produttivi derivante da una significativa riduzione di ordini e commesse’. In merito a ciò la direzione aziendale ha comunicato che è previsto un incontro per il prossimo 20 febbraio”.
“L’audizione in commissione Attività produttive all’Assemblea regionale Siciliana tra i rappresentanti della Regione e le parti sociali – ricorda Francesco Rimi, coordinatore Rsu Fim Cisl – è stata interlocutoria a causa dell’assenza dei rappresentanti dell’azienda che ha motivato con il breve preavviso per la presenza dei vertici nazionali”.
Nicastro e Rimi -chiedono al presidente della commissione attività produttive, Vitrano, che il governo regionale attivasse con urgenza i propri canali e si facesse promotore di un tavolo tecnico al ministero del Made in Italy per un tavolo e affrontare la questione del piano industriale del sito di Catania e del design center di Palermo,
A scendere in campo anche la Cgil Sicilia che chiede u intervento deciso per il rilancio dell’industria in Sicilia e anticipa che il 18 febbraio nell’area industriale di Priolo Gargallo si terrà un incontro pubblico promosso dalla Cgil come una delle tappe di una mobilitazione già avviata in altri siti produttivi Eni e che sfocerà in una iniziativa a carattere nazionale contro la smobilitazione della chimica di base e gli effetti diretti e indiretti che produrrebbe.

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