“I furti in campagna sono una vera e propria calamità che stremano gli agricoltori”. Lo afferma Coldiretti con riferimento alla gravissima situazione che stanno vivendo gli imprenditori agrumicoli che continuano a subire furti di prodotto di altissima qualità. L’ultimo caso è quello successo a Militello in Val di Catania pochi giorni fa dove bande ben equipaggiate hanno rubato oltre 1.200 chili di tarocco preziosissimo. “Ogni anno bisogna fare i conti anche con i malviventi”, sottolinea il presidente Coldiretti Catania, Andrea Passanisi ed è una situazione pericolosissima regolamente denunciata alle forze dell’ordine. “Già dall’estate scorsa si riscontrano ruberie varie anche di ortaggi. Evidentemente si tratta di un’organizzazione che ben conosce il territorio e agisce con determinazione”.
“Abbiamo piena fiducia nelle forze preposte al controllo ma è chiaro che le ingenti perdite economiche non possono più gravare sui bilanci aziendali già ridotti dalla siccità. Va ristrutturata la sorveglianza del territorio – aggiunge Passanisi – con un potenziamento di uomini e mezzi nonché delle basilari infrastrutture come luci e telecamere”. “Le arance rappresentano una fonte economica per l’intero comprensorio e a nulla possono valere gli sforzi degli agricoltori se poi reti, lucchetti, cancelli con costituiscono un deterrente ai ladri – prosegue – La nostra forza – conclude Andrea Passanisi – è la denuncia e il lavoro con le istituzioni. La vigilanza privata non può bastare. Proprio il basso profitto degli agricoltori negli anni ha determinato anche l’abbandono del territorio che diventa un facile approdo della delinquenza”.
FURTI IN CAMPAGNA - COLDIRETTI: “DENUNCIA UNICA ARMA DI DIFESA”
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