Lui è Francesco Calderone, proprietario di una azienda che produce vini, impresa di Contrada Rocca Bianca – tra Marineo e Bolognetta – in provincia di Palermo a mille metri sopra il livello del mare. Dal 2019 le sue terre sono prese di mira dai cinghiali così come si vede in questi video che catturano tutta l’angoscia vissuta dal produttore che ha già quantificato i danni degli ultimi 5 anni in 700mila euro. Si pensi che nella vendemmia 2024 – si legge nel più recente documento spedito via pec dall’imprenditore a carabinieri, guardia forestale e istituzioni regionali competenti – sul fronte delle uve: “Nero d’Avola per un danno del 75 per cento sul totale della coltivazione, Pinot nero per un danno del 25 per cento, Catarratto per un danno del 30 per cento, Syrah per un danno del 15 per cento, Nerello mascalese per un danno del 40 per cento, Inzolia per un danno del 40 per cento”. L’imprenditore chiede l’intervento della regione.
CINGHIALI SELVATICI - “COLTIVAZIONI DISTRUTTE”, LA DENUNCIA
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