CATANIA - COMM.REG. ANTIMAFIA: “REALTÀ ETNEA COMPLESSA”

di Sarah Donzuso
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La ricerca di un consenso inquinato.

Lo ha definito così il presidente della commissione regionale antimafia Antonello Cracolici il rapporto che a volte si instaura tra politica e criminalità organizzata. E capita spesso che sia proprio la politica a cercare appoggi non leciti per ottenere più possibilità. E lo dimostrano alcune recenti inchieste della magistratura.
È uno dei punti affrontati questa mattina a Catania dalla Commissione regionale Antimafia: da Catania infatti parte una mappatura sullo stato della criminalità organizzata in Sicilia tenendo conto della ricognizione iniziata con l’insediamento della commissione e che ha permesso, fino a oggi, di ascoltare le istituzioni delle nove sedi prefettizie dell’Isola e 302 amministratori siciliani. Ma è necessario aggiornare questa mappa ed è per questo che stamattina la commissione ha avuto un confronto, in prefettura, con la prefetta e con i rappresentati di carabinieri, polizia, guardia di finanza e della Dia.

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Tra le cose da attenzionare anche tutti i beni confiscati, a partire dalle imprese: il 98% delle aziende che vengono confiscate e poi gestite da commissari fallisce dopo poco, anche per mancanza di liquidità.

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Attenzione anche al problema della droga e dello spaccio con grosso giri d’affari.
Confronti anche con il procuratore generale presso la corte d’Appello di Catania, Carmelo Zuccaro, e con il procuratore capo della Repubblica, Francesco Curcio.
Durante la giornata etnea audizioni anche con i sindaci di Catania e provincia.

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