PALERMO - CONFISCHE E SANITA’, L’IMPEGNO DI CRACOLICI

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Analizzare i problemi connessi alla gestione dei beni e delle società confiscate alla mafia e risolvere le relative criticità. È lo scopo dell’incontro che la commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, ha avuto con il prefetto, Maria Rosaria Laganà, direttrice dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Tra i temi affrontati nel corso della seduta, i tempi di assegnazione dei beni per il terzo settore ed è stato proposto di mettere in bonis le società confiscate da rilanciare nell’economia legale, grazie anche alla misura introdotta dalla Regione, su iniziativa della stessa commissione, dell’accesso al credito attraverso l’Irfis per quei finanziamenti oggi preclusi alle imprese confiscate. È emersa poi l’esigenza di un monitoraggio costante sulle modalità di utilizzo dei beni, sia da parte dei Comuni che degli enti del terzo settore, per favorire la destinazione di quelli che, continuando ad essere amministrati dall’agenzia nazionale, non hanno ancora beneficiato del riutilizzo sociale. Non solo beni confiscati. All’attenzione della commissione regionale Antimafia, oggi anche l’inchiesta sulle gare d’appalto nel sistema sanitario siciliano. Cracolici, infatti, ha chiesto alla Procura di Palermo gli atti relativi all’indagine sulla gestione degli appalti per oltre 130milioni di euro dopo che la guardia di finanza di Palermo, la scorsa settimana, ha emesso 10 misure cautelari a carico di altrettante persone (manager pubblici, imprenditori, professionisti e faccendieri) che devono rispondere di corruzione, turbata libertà degli incanti, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

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