CATANIA - CRIMINALITA’, LE REAZIONI

di Katjuscia Carpentieri
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Colpi di arma da fuoco, sangue e morte per una lite tra parcheggiatori abusivi, inciviltà, criminalità e abusivismo hanno acceso in questi giorni i riflettori su una Catania che, agli occhi di molti, sembra sempre più abbandonata a se stessa. Un’immagine che stride con la bellezza che l’hinterland etneo porta dentro di sé. Ma oltre al dolore per i fatti di cronaca, a pesare è la sensazione che attorno a queste vicende si stia giocando una partita politica. La denuncia arriva da CISAL Catania, che parla apertamente di una “strumentalizzazione” messa in atto da diversi attori del settore, pronti a cavalcare il tema della sicurezza per ottenere consenso e potere.
L’appello del sindacato è chiaro: basta con il terreno di scontro politico, serve unità e concretezza. Perché Catania non può permettersi di essere travolta dalla retorica mentre la realtà, fatta di paura e insicurezza, bussa con forza alle porte della vita quotidiana.
Per la Giovanni Musumeci della UGL Serve un’azione più incisiva e strutturata, una robusta lotta all’illegalità che ormai condiziona la quotidianità di molti quartieri. Repressione certo, ma anche il recupero del tessuto sociale. L’Ugl di Catania – conclude il sindacalista – continuerà a sollecitare interventi concreti e duraturi, perché la sicurezza non può essere percepita come un privilegio, ma deve rappresentare un diritto per tutti i cittadini”.

Per Anthony Barbagallo segretario regionale del Pd in sicilia “A Catania c’è un problema sicurezza enorme e chi non lo vede, o cerca di sminuirlo, è soltanto in malafede. Dietro alle aggressioni, agli accoltellamenti e alle molteplici sparatorie si celano infatti non solo segnali intimidatori e un allarmante ed eccessiva presenza di armi da fuoco ma anche, e soprattutto, un tentativo della criminalità di continuare a controllare il territorio, in ogni modo. E’ quello che abbiamo già fatto presente al prefetto Signoriello durante l’audizione dello scorso luglio in commissione nazionale antimafia”.
Da parte del governo nazionale e, in particolare, del ministro Piantedosi c’è una sottovalutazione dei problemi catanesi, che ci preoccupa molto. Lo scorso 8 maggio, il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Catania ha proposto all’unanimità l’avvio dell’attività ispettiva in uno dei comuni della provincia. In 100 giorni il Viminale non ha mosso foglia”.

ma c’è anche chi esprime solidarietà al sindaco Enrico Trantino come Alessandro Lo Porto deputato di fratelli d’italia che ritiene “ingiusti e strumentali gli attacchi che, vengono rivolti non solo al primo cittadino ma anche alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Non è questo il tempo delle polemiche, ma della coesione – aggiunge- chiedo unità, collaborazione e serietà a tutte le Istituzioni,

Gli episodi di violenza che la nostra città sta vivendo destano seria preoccupazione e devono indurci a una riflessione comune. Esprimo la mia vicinanza al sindaco di Catania, Enrico Trantino, che sta affrontando la situazione con responsabilità e determinazione, in stretto coordinamento con Forze dell’Ordine e Prefetto. Ritengo ingiusti e strumentali gli attacchi che, con eccessiva leggerezza, vengono rivolti non solo al Primo cittadino ma anche alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale sta dimostrando un impegno costante nel sostenere le istituzioni locali e nel potenziare la presenza dello Stato sul territorio».
Lo afferma Alessandro Porto, deputato all’Ars di Fratelli d’Italia, aggiungendo: «Non è questo il tempo delle polemiche, ma della coesione. Chiedo unità, collaborazione e serietà a tutte le Istituzioni, che hanno il dovere di affiancare il sindaco e di lavorare insieme per contrastare la criminalità e rafforzare la fiducia dei cittadini catanesi».

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