ETNA - CROLLO PARTE CRATERE, “SI PUO’ RIPETERE”

di Katjuscia Carpentieri
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La quattordicesima fase eruttiva degli ultimi mesi sull’Etna si è conclusa così come comunicato dall’ingv osservatorio etneo, fase eruttiva che ieri ha destato non poche preoccupazioni generando tre colate laviche principali: una si è diretta a sud, una seconda a est, ramificandosi in più bracci, e l’ultima, originatasi alla base del fianco settentrionale del cratere di Sud-Est, si è diretta a nord. Tutte sono in fase di raffreddamento.
Anche se la fase eruttiva si è conclusa i parametri di controllo dell’Etna sono in risalita” e vengono costantemente monitorati ha 24 dall’ingv osservatorio di Catania
La nuova fase eruttiva dell’Etna ha dato spettacolo ieri prima con un’attività stromboliana e poi con una fontana di lava. Ma soprattutto con l’emissione su, un fianco dell’edificio vulcanico, di una densa nube eruttiva che si è alzata per chilometri dovuta al crollo di una parte del cratere. A provocarla, secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia osservatorio etneo di Catania, sarebbe stato infatti un flusso piroclastico probabilmente prodotto da un collasso di materiale del fianco settentrionale del cratere di Sud-Est.

GIUSEPPE SALERNO RESP. MONITORAGGIO VULCANOLOGICO INGV-CT

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