Riduzione della natalità, dispersione scolastica, uso di sostanze stupefacenti anche a 12-14 anni, cyberbullismo. Sono i punti critici della condizione giovanile a Palermo tracciati nella relazione annuale del garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune, Giovanna Perricone. Il primo effetto della crisi di natalità si coglie nella riduzione della popolazione dei minori (da 0 a 18 anni) che sono 104.023 rispetto ai 106.000 del 2023. Per questo, il garante prevede un’onda lunga che “travolgerà a breve l’intero sistema scolastico, con la conseguente contrazione di numerosi posti di lavoro”. Alla riduzione della popolazione scolastica si aggiunge l’alto indice di evasione dell’obbligo formativo che si attesta al 19,80 per cento per i ragazzi e al 18,10 per le ragazze. È uno degli indici più alti d’Italia ma si innalza ancora al 54,20 per i cittadini non italiani. C’è poi quello che il garante definisce un “intreccio catastrofico” nella condizione di disagio giovanile ed è il consumo di droga, tra cui crack, e alcol, che si manifesta “fin dagli anni della prima adolescenza e senza distinzione di status socio-economico”. Troppo alto, come rivela continuamente la cronaca, è il numero dei bambini che hanno ingerito stupefacenti: in un anno sono stati 9 quelli curati all’ospedale Cervello e 25 all’ospedale pediatrico. Sono casi che provengono da maltrattamenti in famiglia e scontano una inadeguatezza genitoriale come segnalano la Procura minorile e i medici dei reparti pediatrici. Nel territorio della Procura minorile (comprende Palermo, Trapani e Agrigento) i casi di violenza sui minori sono raddoppiati in 4 anni: da 525 nel 2021 a 932 nel 2024. Il garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza traccia poi un quadro degli interventi promossi dai servizi sociali per attenuare la criticità della condizione giovanile a Palermo e suggerisce l’attivazione di una rete che comprende strutture sociali, ospedali, direzioni scolastiche.
PALERMO - DISAGIO GIOVANILE, EVASIONE SCOLASTICA E DROGA
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