SANITA' - DOMANI SCIOPERO DI MEDICI ED INFERMIERI

Anche la Sicilia aderirà domani allo sciopero generale di 24 ore di medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni sanitarie che manifesteranno a Roma in piazza Santi Apostoli. “Questo sciopero assume una valenza maggiore in Sicilia dove il sistema sanitario è in maggiore sofferenza rispetto alle altre regioni d’Italia” dichiara il segretario regionale della Cimo (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore. Sono più di 1 milione le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare, riferiscono Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, gli infermieri ed altre professioni sanitarie del Nursing Up, a causa dell’astensione dal lavoro. “A rischio tutti i servizi di assistenza, esami radiografici (50mila), 15mila interventi chirurgici programmati e 100mila visite specialistiche. Garantite le prestazioni d’urgenza”. Tra i principali motivi della protesta i contratti di lavoro, compresi quelli dell’ospedalità privata, a cui “vengono assegnate risorse assolutamente insufficienti”; la mancata detassazione di una parte della retribuzione, l’assenza di risorse per l’assunzione di personale; la sicurezza negli ospedali. “Per fronteggiare la gravissima crisi della sanità pubblica dovuta alla carenza di medici – continua Bonsignore – il Governo Meloni ha messo in campo una serie di misure per rendere più allettante il lavoro negli ospedali pubblici ed evitare la continua emorragia di personale nel privato o all’estero. Si è scelto di puntare su incentivi economici che, visto che gli stipendi dei medici italiani sono agli ultimi posti della classifica europea, rappresentano pur sempre una piccola boccata d’ossigeno, ma non per tutti i medici italiani, solo per quelli che operano al di la dello stretto di Messina. In Sicilia gli incentivi disposti dallo Stato, non arrivano nelle tasche dei destinatari, oppure lo fanno a macchia di leopardo, con Aziende sanitarie che operano in maniera opposta rispetto alle altre, senza che l’Assessorato Regionale della Salute faccia nulla per uniformare l’operato dei direttori generali nell’intera Regione”.