CALTAGIRONE - DOPO 11 ANNI MIGRANTE MORTO HA UN NOME

A distanza di 11 anni una delle 368 vittime del tragico naufragio del 3 ottobre 2013 a Lampedusa è stata identificata e ha un nome. La salma PM 357, identificata col codice AM 16, appartiene a Weldu Romel. L’uomo è tumulato nel cimitero monumentale di Caltagirone e qui lunedì prossimo si terrà una cerimonia durante la quale si procederà alla posa della lapide con incisi il suo nome e il suo cognome, alla presenza del sindaco Fabio Roccuzzo, dell’Imam di Catania Kheit Abdelhafid e di Monsignor Salvatore De Pasquale, vicario generale della Diocesi di Caltagirone. Ci saranno anche Tareke Brhane, presidente del Comitato 3 ottobre, e Angela Ascanio, referente del progetto Sai di Caltagirone. Sono state proprio queste due realtà a lavorare, in collaborazione con il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano e il Commissario straordinario per le persone scomparse, per il riconoscimento del migrante. Il Comitato 3 ottobre, infatti, è un’organizzazione cha ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’integrazione e dell’accoglienza e che ha creato una banca dati europea del DNA per provare a risalire all’identità delle innumerevoli di vittime delle traversate. “Ogni persona ha diritto a una degna sepoltura, così come i familiari hanno diritto di avere un luogo in cui ricordare e piangere i propri cari” ha detto Tareke Brhane, presidente del Comitato 3 ottobre. “Quel terribile naufragio del 3 ottobre 2013 resterà scolpito nella memoria di molti – ha aggiunto il sindaco Fabio Roccuzzo – Essere riusciti a restituire un’identità a una delle vittime, sepolta nel cimitero di Caltagirone, è un atto di grande civiltà e di profondo rispetto per chi ha perso il bene più prezioso, ossia la vita, nel coltivare il sogno di un’esistenza migliore”.