Alle 15.30 ci ha lasciato uno degli artisti siciliani che ha fatto la storia della fotografia italiana con oltre 50 volumi pubblicati realizzando mostre in italia e all’estero. Giuseppe Leone, per tanti Peppino, è morto all’ospedale Guzzardi di Vittoria dove si trovava ricoverato da qualche giorno, lo scorso mese di dicembre aveva compiuto 87 anni. Con i suoi scatti ha raccontato i paesaggi e i costumi della Sicilia degli anni 50 prevalentemente in bianco e nero i colori che lui preferiva. Negli anni 70 la conoscenza con l antropologo Antonino Uccello lo spinge verso la fotografia antropologica dedicata ai costumi alle condizioni sociali della Sicilia legate al mondo operaio contadino alle miniere d’asfalto del ragusano.
Quasi 70 anni di attività in cui il maestro Leone ha testimoniato il cambiamento del paesaggio agrario siciliano, Amico personale di Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo e Gesualdo Bufalino è l’unico non scrittore sempre invitato nella casa di campagna dello scrittore di Racalmuto quando si incontravano i tre intellettuali testimoniati con alcuni dei suoi scatti più famosi pubblicati in tutto il mondo. Al contrario di tanti altri grandi fotografici siciliani Peppino Leone non ha mai lasciato la sua Ragusa dove ha continuato la sua professione nel suo studio di corso vittorio veneto che è diventato la sua casa, proprio in quello studio ha incontrato le persone che ancora oggi lo ricordano con grande affetto. La nostra redazione ha avuto l’onore di intervistarlo la scorsa estate in occasione della festa di San Giovanni ed è proprio in quel momento che sono venuti fuori tanti aneddotti della festa
DICHIARAZIONE
Il sindaco di Ragusa Peppe Cassì nel giorno delle esequie del maestro Leone proclamerà il lutto cittadino mentre ci si sta organizzando per allestire la camera ardente che molto probabilmente sarà il suo studio di corso Vittorio Veneto.