Registra un più 5% l’anno la spesa media pro capite per gli utenti che beneficiano dei servizi sociali erogati a livello comunale, la spesa si attesta a 126 euro su una media di 56,7 ogni milel abitanti in crescita rispetto al 54,4 del 2024
Sono i due dati diffusi oggi dal Cnel raccolti nella relazione annuale sui servizi pubblici del 2025 che contiene statistiche riferite al 2022. Si tratta degli interventi che, senza considerare il servizio degli asili nido, riguardano tipologie di aiuto differenziate: 17,7 utenti accedono ai servizi per problemi relativi a condizioni familiari e minori 12,8 sono anziani 12,7 si rivolgono ai servizi per povertà, disagio e senza dimora , 6,4 immigrati o nomadi 6,2 sono persone con disabilità 0,9 accedono ai servizi per le dipendenze e la salute mentale
Il bisogno di servizi – evidenzia il rapporto – si riduce nei comuni più piccoli. L’indice di deprivazione socioeconomica mostra, in generale, una diminuzione del bisogno di servizi man mano che il numero di abitanti si riduce. Questo comporta un vantaggio strutturale per i comuni di dimensioni minori, che dovrebbero teoricamente riuscire a soddisfare più facilmente tali bisogni. Infatti, nonostante eroghino livelli di servizio inferiori a causa delle limitate risorse disponibili, i piccoli comuni, soprattutto quelli del Nord-Est, riescono a raggiungere un’efficacia quasi comparabile, e in alcuni casi addirittura superiore, rispetto ai comuni più grandi. Tuttavia, questo fenomeno non si riscontra nei comuni del Sud, dove il bisogno è decisamente maggiore e l’offerta di servizi è notevolmente più ridotta.
