Il dissesto dei comuni iblei, con particolare riferimento a quello di Modica, è al centro dell’attenzione del Partito Democratico modicano, che esprime sconcerto per l’operato del Commissario straordinario Giovanni Cocco, nominato dall’Assessorato Regionale degli Enti Locali, per l’approvazione del bilancio comunale di previsione del 2023. “A distanza di oltre un anno e mezzo – si legge in una nota – il Commissario non ha ancora approvato tale strumento, cruciale per garantire la sostenibilità finanziaria e il funzionamento dell’Ente. Ma ciò che è ancora più grave è l’atteggiamento del Commissario, che sembra aver abdicato al suo ruolo super partes di garante della legalità per assumere una posizione politica e addirittura, negli ultimi giorni, avrebbe chiesto alla sindaca, Maria Monisteri, un rinvio dell’audizione davanti alla Corte dei Conti, sconfinando così nei compiti spettanti all’amministrazione comunale”. Il PD modicano attacca poi il segretario generale della CGIL di Ragusa, Giuseppe Roccuzzo, per la proposta avanzata alla deputazione affinchè solleciti il Governo e il Parlamento ad attivarsi per una proposta di legge che salvi i comuni dalla crisi finanziaria. Il partito di dice “allibito”, soprattutto per il fatto che Roccuzzo abbia parlato di “crisi sistemica” e parla di “proposta inopportuna” perché, pur partendo da interessi sindacali, quali sono quelli dei lavoratori o delle imprese creditrici del Comune, si spinge in scelte prettamente politiche e che spettano ai rappresentanti democraticamente eletti. “È anche una proposta ingiusta – dicono – perché finisce per deresponsabilizzare la classe politica che ha causato lo sfascio economico. È palesemente incostituzionale, infine, perché la Corte Costituzionale si è già pronunciata negativamente dinnanzi a proposte di legge che violano il principio di Equità Intergenerazionale e che assolvono i politici scorretti e incapaci e i comuni dissoluti”.
MODICA - IL PD ATTACCA IL COMMISSARIO COCCO E LA CGIL
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