RAGUSA - IL REPORT PROVINCIALE DELL’ANCE

di Katjuscia Carpentieri
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“Se il 2023 è stato un anno di sostanziale tenuta, il futuro è quanto mai incerto, e lo dimostrano già i primi mesi del nuovo anno. E’ chiaro che, anche nell’area iblea, occorra fare di più per il settore costruzioni. Per quanto ci riguarda noi siamo pronti a fare la nostra parte, anche facendo da raccordo, con i sindaci della provincia, per tutte quelle iniziative che possano contribuire a un rilancio”. Lo dichiarato il presidente e il direttore di ANCE Ragusa Giorgio firrincieli e Giuseppe guglielmino rendendo noti i dati del comparto.
“Nel 2023, gli investimenti nel settore delle costruzioni in provincia di Ragusa si sono mantenuti, sostanzialmente, sui valori dell’anno precedente, consolidando comunque l’incremento del 41% su quanto registrato nel 2021
Il numero di imprese edili, è rimasto invariato confermando il trend di crescita sul 2021 (+20%) e le ore lavorate in edilizia si sono stabilizzate intorno a 4 milioni
Le previsioni per il prossimo futuro, tuttavia, non fanno dormire sonni tranquilli. “Sul versante occupazionale i lavoratori edili, esclusi gli impiegati, si mantengono stabilmente sopra le 4.000 unità anche se con una lieve flessione rispetto all’anno precedente, ma pur sempre in deciso incremento del +25% sull’anno 2021 e + 52% sul 2020
In provincia di Ragusa, il mercato delle compravendite immobiliari ad uso abitativo, nel 2023 subisce una frenata (-10%):
A trainare il mercato in provincia hanno contribuito in misura rilevante le gare del PNRR e quelle del Fondo Complementare
Preoccupa invece il definanziamento di 84 interventi che faranno mancare circa 80 milioni di euro di opere piccole e medie nei comuni iblei”. Sul fronte dei prezzi, nel 2023, il costo dei beni energetici e dei principali materiali da costruzione risulta in netto rallentamento rispetto ai massimi storici registrati nell’estate 2022
“Tra le materie prime con le più ampie contrazioni su base annua spiccano il gas naturale e l’energia elettrica anche in virtù della temperatura autunnale particolarmente mite, che ha permesso una riduzione dei consumi.
Per il 2024, le previsioni sul comparto delle opere pubbliche in provincia sono di una crescita del 15% rispetto al 2023 che non sarà sufficiente per compensare il calo dell’edilizia abitativa, che Ance prevede intorno al 20% nel 2024 rispetto al 2023.

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