BENI DUREVOLI - IN SICILIA UNA CRESCITA CONTENUTA

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Nel 2023 in Sicilia sono stati spesi oltre 4 miliardi 279mila euro in beni durevoli, il 5% in più rispetto al 2022. A certificarlo è l’Osservatorio Findomestic che parla della Sicilia come della regione con la crescita più contenuta, inferiore sia alla media del Mezzogiorno (6,4%) che a quella nazionale (8,9%). La spesa media per famiglia dedicata ai beni durevoli in Sicilia è la seconda peggiore in Italia dopo la Calabria. Nella classifica delle 107 province italiane 4 siciliane occupano le ultime posizioni: Enna, Trapani, Agrigento e Caltanisetta, una situazione migliore si osserva a Siracusa, Catania, Ragusa e Palermo, che occupano i posti dal 88° all’80°. Quasi ovunque si assiste allo stesso scenario: bene il settore della mobilità (auto nuove ed usate e moto), male gli investimenti per le case, ad eccezione degli elettrodomestici. Crollano gli acquisti dei televisori e dei mobili, regge la telefonia. Palermo è la provincia siciliana con la spesa più consistente: 1 miliardo e 92 milioni di euro, il 5,2% in più rispetto al 2022 ma sono le famiglie di Siracusa quelle che hanno speso di più in media per nucleo familiare, complice anche un reddito pro-capite superiore alla media del Mezzogiorno. Messina fa segnare un + 6,3%, Catania un +5,4%. La provincia di Ragusa spicca, invece, come l’unica provincia siciliana con un reddito pro capite sopra i 18 mila euro. Di conseguenza, qui il mercato dei beni durevoli ha registrato buone performance in tutti i comparti e la crescita più consistente della regione. Di contro, Caltanissetta mostra un timido +3,5% ma le peggiori sono state Enna (105) Trapani (106) e Agrigento che chiudono la classifica.

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