Fondata nel 1434, l’Università di Catania ieri ha celebrato l’Inaugurazione del 590° anno accademico: un’occasione – come è stato sottolineato durante l’evento – che dà il via al ‘conto alla rovescia’ al traguardo dei 600 anni e aspira certamente a lasciare il segno per affermare il ruolo del più antico ateneo siciliano, uno dei più antichi d’Italia e d’Europa.
Una inaugurazione quest’anno che si dividerà in tre tappe: quella di ieri sera a Catania presso il teatro antico greco-romano; poi a Ragusa il 4 ottobre e infine a Siracusa l’11 ottobre. Città scelte perché qui l’università ha una propria sede.
Numerosi i riferimenti alla storia dell’Ateneo, che è stata raccontata in maniera suggestiva e originale attraverso una narrazione fatta di testi, suoni, musica e danza.
I discorsi ufficiali sono stati affidati al rettore Francesco Priolo e al direttore generale Corrado Spinella, è anche intervenuta a seguire la studentessa Sara Zappulla, vice presidente del Consiglio nazionale degli Studenti universitari.
Il rettore si è soffermato sui traguardi raggiunti e sugli obiettivi da attuare
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FRANCESCO PRIOLO
Magnifico Rettore Università di Catania
Ospite d’eccezione per l’inaugurazione di ieri sera il prof. Carlo Vecce, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università “L’Orientale” di Napoli e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, considerato uno dei più importanti studiosi al mondo della vita e dell’opera di Leonardo da Vinci, e in generale della civiltà del Rinascimento.
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CARLO VECCE
Docente di Letteratura Italiana Univ. “L’Orientale” di Napoli