BENESSERE - ISTAT, SICILIA SI COLLOCA IN CODA

di Katjuscia Carpentieri
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La Sicilia presenta livelli di benessere modesti rispetto al complesso delle province italiane valutate sugli 11 domini del Bes dei territori. E’ quanto si evince dalla seconda edizione del report BesT della Sicilia, che delinea i profili di benessere equo e sostenibile della regione e delle rispettive province a partire dalla lettura integrata degli indicatori del Bes dei territori Tre i focus tematici: Benessere economico, Paesaggio e patrimonio culturale, Innovazione, ricerca e creatività con nuove misurazioni e analisi sulle condizioni economiche degli individui, sulla dotazione e fruizione di musei e biblioteche, sull’offerta di servizi comunali online per le famiglie. Quest’anno ai 20 report regionali si aggiunge un ventunesimo sul benessere delle 14 città metropolitane. il 61,8% delle misure colloca le province dell’isola nelle classi di benessere bassa e medio-bassa, mentre il 22,3% le colloca nelle classi alta e medio-alta.
Secondo i dati Istat sul benessere in Italia, la Sicilia, a livello provinciale riscontra una situazione nel complesso omogenea, si differenziano la Città metropolitana di Palermo e la provincia di Enna, con una quota maggiore di posizionamenti nelle due classi di benessere più elevate e una quota inferiore di posizionamenti nelle due classi più basse
Risultano invece più sfavorite le province di Agrigento, Catania e Siracusa che hanno invece le minori frequenze di posizionamenti nelle due classi più elevate
Tutti gli indicatori del dominio Benessere economico diffusi dall’Istat, in Sicilia ricadono nelle due classi di coda, con la provincia di Agrigento che registra i risultati peggiori per gli indicatori relativi ai redditi pensionistici (
La provincia di Siracusa riporta l’incidenza più elevata del tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti bancari alle famiglie
Nel 2023 in Sicilia il tasso di occupazione delle persone tra i 20 e i 64 anni si attesta al 48,7%, 17,6 punti percentuali inferiore alla media-Italia, e il tasso di mancata partecipazione al lavoro è al 32,6%, oltre il doppio di quello nazionale. La provincia di Caltanissetta registra i valori peggiori per l’occupazione Ragusa i migliori.
La Città metropolitana di Messina ha il valore più elevato e la maggiore disuguaglianza tra individui

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