TRAPANI - ISTOLOGICI, LE RICHIESTE DI M5S E CODACONS

Il M5S chiede le dimissioni del direttore generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce, per il caso delle lunghissime attese per la consegna dei referti degli esami istologici, scoppiato dopo la denuncia di un insegnante di Mazara del Vallo. «La situazione all’Asp di Trapani ha raggiunto livelli di gravità inaccettabili. Non possiamo più permettere che la gestione fallimentare continui a mettere a rischio la salute dei cittadini, vite umane lasciate in balia dell’incompetenza e della negligenza» ha detto la deputata trapanese Cristina Ciminnisi secondo cui “Croce ha perso il controllo della situazione». Al fianco dell’on. Ciminnisi si schiera il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola che punta i riflettori su un altro aspetto della questione: “Sto predisponendo richieste di accesso agli atti a tutte le Asp siciliane – annuncia – per conoscere quanto spendano in comunicazione, ma intanto il direttore dell’Asp di Trapani deve dimettersi. Mentre i cittadini – continua Di Paola – sono costretti a viaggi della speranza, i manager delle Asp, nominati dalla politica, sperperano soldi pubblici in campagne pubblicitarie”. Anche il Codacons si fa sentire e chiede al ministro della Salute, Orazio Schillaci, l’invio immediato degli ispettori ministeriali in Sicilia per accertare responsabilità e verificare il rispetto dei diritti dei pazienti”. L’associazione ha inoltre chiesto una verifica immediata sui tempi di attesa per i referti istologici in tutte le strutture sanitarie siciliane, per valutare se si tratti di un problema diffuso o limitato alla sola provincia di Trapani. “Un ritardo nella consegna di un referto istologico può trasformare una diagnosi curabile in una condanna – dice Bruno Messina, vicepresidente del Codacons Sicilia, che invoca anche l’intervento della magistratura. “Non siamo di fronte a un semplice disservizio, ma a una violazione del diritto alla salute sancito dalla Costituzione – afferma il segretario nazionale Francesco Tanasi. Per questo, siamo pronti a portare il caso davanti alle autorità competenti”.