“La salute delle donne non è adeguatamente tenuta in considerazione dal governo regionale. In un sistema sanitario che presenta molte criticità, c’è anche molta disattenzione sullo stato di attuazione della legge 194 del ’78, che detta norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. Lo sostengono Gabriella Messina, segretaria confederale Cgil Sicilia, ed Elvira Morana, responsabile del sindacato per le Politiche di genere. Il ministero della Salute ha di recente pubblicato una relazione in proposito, relativa al 2022. “I dati forniti dalla Regione sull’Ivg d’urgenza, sui tempi di attesa tra certificazione e intervento, e sul luogo dove è stata effettuata l’interruzione – dicono Messina e Morana – sono parziali e poco chiari”. Le due esponenti sindacali osservano che “nel dato del personale obiettore, non viene rilevata la situazione di ben 19 strutture. Viene, inoltre, riportato che, a fronte di un carico settimanale medio nazionale dello 0,9% per struttura, in Sicilia ce ne sarebbe una con un carico di 6,1 aborti a settimana”. Sono molti, inoltre, i consultori privi di un’equipe completa. Partendo da questi numeri, sull’organizzazione del servizio di Ivg, sul percorso della nascita, sui consultori e sulla condizione della donna in Sicilia, la Cgil siciliana chiede al presidente della Regione e all’assessora alla Salute l’avvio di un confronto.
SANITA' - IVG E CONSULTORI, CGIL CHIEDE PIU’ ATTENZIONE
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