SICCITA' - LA SITUAZIONE SI AGGRAVA IN SICILIA

di Katjuscia Carpentieri
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L’emergenza siccità si aggrava in Sicilia. A Trapani gli agricoltori attendono per ore in fila davanti al cancello del consorzio di bonifica Trapani 1, un pò di acqua ma a causa delle tubature rotte ma non riescono ad averla. La denuncia arriva da Coldiretti Sicilia, che sottolinea come “la situazione si ripeta quasi ogni giorno”. “Il rito arcaico per la prenotazione delle irrigazioni nelle zone di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo e Castelvetrano si basa sulla presenza – dice Coldiretti – e così agricoltori sono costretti a stare ore e ore accampati per poi tornare in campagna delusi. La situazione è paradossale perché la condotta principale che dal lago Arancio porta l’acqua è piena di buchi”.
Nonostante la tragedia della siccità e le segnalazioni fatte da Coldiretti già dall’inverno scorso “non è stato ancora avviato un sistema di manutenzione che possa permettere agi agricoltori di lavorare. Un solo pilone del Ponte sullo Stretto – conclude Coldiretti Sicilia – basterebbe a creare invasi con moderni sistemi di pompaggio e si potrebbe ammodernare la rete di tutta la Regione”.

situazione drammatica anche a Ravanusa e in gran parte della provincia di Agrigento, dove l’acqua arriva in media circa ogni 20 giorni, non è solo la conferma di quanto Federconsumatori dice da anni sulla crisi idrica in Sicilia, ma anche una drammatica conseguenza del cambiamento climatico globale causato dall’uomo. La responsabilità della crisi idrica in Sicilia è ampiamente condivisa da tutti i soggetti interessati alla gestione dell’acqua nell’isola e, purtroppo, oggi scontiamo gli errori e l’immobilismo di parecchi anni fa sostiene Federconsumatori. Per questo occorre prontamente invertire la rotta, occorrono degli interventi strutturali indispensabili e attivare una corretta e sostenibile gestione della risorsa in grado di garantire l’acqua per tutti gli usi, migliorando la capacità di raccolta e distribuzione delle risorse idriche”.
Nell’agrigentino la società consortile pubblica che gestisce il Sistema Idrico Integrato, in accordo con la Prefettura di Agrigento, ha vietato la distribuzione incontrollata di acqua prelevata dai pozzi privati e trasportata con autobotti di aziende locali. Ora le autobotti possono trasportare solo acqua controllata, prelevata da un punto di distribuzione della società di gestione”. ” Federconsumatori, inoltre, “chiede che anche il Governo nazionale faccia la sua parte nella soluzione della crisi idrica in Sicilia, ad esempio inviando la nave cisterna della Marina Militare che è stata annunciata a inizio luglio ma che, al momento, non si è vista”.

Intanto nel pomeriggio in piazza Garibaldi a Caltanissetta un presidio per “Vogliamo l’acqua”. Promotore dell’iniziativa Sergio Cirlinci, uno dei residenti di contrada Niscima dove l’acqua non arriva da 42 giorni. Moltissimi a Caltanissetta sono ormai costretti a servirsi dalle autobotti che non sempre sono disponibili e hanno anche aumentato i costi. Per proprietari di bar e ristoratori il servizio di autobotte costa da 250 a 400 euro al mese.

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