Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Recità così l’articolo 21 della costituzione che sancisce la libertà di stampa in un paese, l’Italia, che però si piazza al 46 posto su 180 secondo Reporter Senza Frontiere (RSF) che ha stilato la classifica globale dei Paesi in cui l’attività giornalistica è sottoposta a limitazioni o censure. Questo calo è stato influenzato principalmente dal fatto che il deputato leghista Antonio Angelucci sta cercando di acquisire la seconda più grande agenzia di stampa, Agi. Un report pubblicato oggi, 3 maggio, nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa. L’indice mondiale rivela che la libertà di stampa in tutto il mondo è minacciata proprio da coloro che dovrebbero esserne i garanti: le autorità politiche. La guerra in Medio Oriente ha anche contribuito a questo declino, con un numero record di violazioni contro i giornalisti. La classifica sulla libertà di stampa vede i Paesi scandinavi in testa: la Norvegia è al primo posto, seguita da Danimarca e Svezia. Questi Paesi sono membri dell’Unione Europea, che ha adottato la sua prima legge sulla libertà dei media (Media Freedom Act). il Parlamento europeo ha lanciato l’invito a presentare le proposte per il Premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo, un riconoscimento annuale per il giornalismo d’eccellenza che promuove e difende i principi e i valori fondamentali dell’Unione europea, quali dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto e diritti umani.
LIBERTA' DI STAMPA - L’ITALIA SI PIAZZA AL 46° POSTO
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