Partiamo da quello che c’è adesso: gli screening al seno per promuovere la prevenzione contro il cancro sono previsti dal sistema sanitario gratuitamente per le donne la cui fascia d’età è compresa tra i 50 e i 69 anni.
Ma, purtroppo, si è abbassata sempre più l’età dell’insorgenza di tumori al seno.
Alla luce di ciò è stato presentato in commissione bilancio al senato un emendamento al disegno di legge sulle liste d’attesa sanitarie con cui si chiedeva di investire 6 milioni di euro annui per il triennio 2025 – 2027, in via sperimentale, per estendere lo screening regionale per le donne nelle fasce d’età 45-50 anni e 70-74 anni a carico del Servizio sanitario nazionale.
Emendamento che era stato approvato in Commissione Sanità del Senato ma che ha ricevuto lo stop dal Mef durante l’esame delle proposte di modifica in Commissione Bilancio.
L’estensione avrebbe permesso a tutte le donne italiane di avere pari possibilità perché in alcune regioni è possibile già farlo per queste fasce di età; in altre regioni, quelle in piano di rientro, lo screening non viene esteso
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Francesca Catalano, componente del comitato scientifico del registro unico delle breast unit
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