Ancora una volta il Ministero alle Infrastrutture e Trasporti interviene sulla sicurezza strutturale del ponte sullo stretto di Messina. Il Sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante, rispondendo ad una interrogazione in commissione Trasporti alla Camera dei Deputati, ha chiarito che “l’articolo 3 prevede che l’approvazione del progetto da parte del Cipess sostituisca ogni altra autorizzazione, senza richiedere la trasmissione del progetto al Consiglio superiore dei lavori pubblici”. “Un Comitato scientifico indipendente ha espresso parere favorevole sul progetto definitivo ed esecutivo – ha aggiunto -. Il progetto è supportato da oltre 300 elaborati geologici e circa 400 indagini specifiche”. Per garantire trasparenza, la documentazione progettuale e ambientale è stata trasmessa alle istituzioni competenti e pubblicata sui siti ufficiali, oltre a essere inviata a Senato, Camera e Presidenza del Consiglio”. Al di là di tutti i nodi ingegneristici, geologici, geofisici e ambientali ancora da sciogliere, – ha commentato la capogruppo del M5s nella commissione Trasporti, Gabriella Di Girolamo – “Ma questo ponte serve veramente?”. I dati reali sui flussi di traffico smentiscono la narrativa del governo. L’Ue ha finanziato con 24,7 milioni di euro solo la progettazione della parte ferroviaria, segnale evidente che non ha ancora dato piena approvazione all’opera nel suo complesso.
domani al Senato il Movimento presenterà una mozione per chiedere al governo di “valutare alternative serie, che garantiscano una reale continuità territoriale senza sperperare miliardi” alla presenza anche del presidente5S, Giuseppe Conte.
Il Governo vorrebbe procedere senza chiedere il necessario “previo parere” alla Commissione Europea, ma non riesce a superare lo scoglio di una Valutazione di Incidenza Ambientale negativa, come hanno sottolineato i comitati contro il ponte. Il suo impatto su zone di interesse comunitario e su habitat e specie naturali prioritari non è compensabile, e le misure previste nel progetto sono giudicate da ISPRA del tutto inadeguate. Il Governo sostiene di poter superare questa criticità. L’area coinvolta dai cantieri è anche quella nella zona dell’oasi protetta di capo peloro che occupa una superficie di 68,12 ettari, riconosciuta a livello internazionale ed è stata inserita nel Water Project dell’UNESCO nel 1972, è anche un sito di importanza nazionale riconosciuto dalla Società Botanica Italiana. La riserva ospita oltre 400 specie acquatiche.Girolamo, domani mozione M5s su alternativa al ponte Stretto
.