CCPM TAORMINA - NELLE PROSSIME ORE LA NUOVA PROROGA

di Sarah Donzuso
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Dovrebbe arrivare nelle prossime ore la proroga della convenzione con l’Irccs “Bambino Gesù” per il centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina, proroga che dovrebbe avere una validità di 6/7 mesi, come ci conferma il direttore generale dell’Asp di Messina Giuseppe Cuccì.

Si resta sempre in attesa che da Palermo e Roma si decida del futuro del Ccpm, eccellenza riconosciuta ma che negli ultimi giorni è finita, insieme alla cardiochirurgia pediatrica di Palermo gestita dal gruppo San Donato di Milano, nell’occhio del ciclone nazionale dopo un servizio della trasmissione Report di Rai3 che, analizzando la gestione dei due centri, si é chiesta come verranno prese le decisioni e sulla base di quali numeri, considerando che essi sono poco chiari – denuncia report – sia per Palermo che per Taormina.

Ecco perché il deputato del M5S Antonio De Luca, tra i primi a contestare i dati forniti dalla regione sulle due cardiochirurgie, ha affermato che “é inaccettabile che l’assessorato regionale alla Salute abbia negato ai giornalisti l’accesso ai dati e ai documenti. La trasparenza – afferma De Luca – non è un favore, è un dovere, specialmente quando si parla di sanità pubblica”.

E a proposito dei dati, come fa notare Sebastiano Caudullo, responsabile sanità della provincia di Messina per Italia nel Meridione, da quelli in possesso dell’ASP di Messina emergono volumi e complessità degli interventi a Taormina superiori a quanto rappresentato nelle sedi decisionali, mentre restano dubbi sull’attendibilità dei numeri attribuiti ad altri centri. Ancora più grave – afferma Italia nel meridione – è il rifiuto di rendere pubblici i dati clinici reali e i criteri di confronto utilizzati, elemento che mina la trasparenza e la credibilità delle scelte sanitarie. Un punto per noi non negoziabile – conclude Caudullo – è la prossimità delle cure: esistono neonati e bambini gravemente malati per i quali il trasferimento è impossibile o letale. In questi casi, la presenza di un centro operativo sul territorio non è una scelta politica, ma una questione di vita o di morte».

Insomma il ciclone mediatico che si è abbattuto sulle due cardiochirurgie pediatriche siciliane quanto influirà nella scelta della regione e poi in quella ministeriale?
Anche perché la regione immagina, nella rete ospedaliera, che il Ccpm sia uno spoke del centro Hub di Palermo che resterebbe quello principale.
Intanto però al Ccpm è stato eseguito un altro intervento di altissima complessità e valore scientifico: a una bambina di dieci anni è stato impiantato un pacemaker leadless ossia senza fili, una procedura rarissima in età pediatrica e documentata solo in otto casi nella letteratura mondiale.
Un risultato che permette al centro taorminese di essere ancora una volta tra le realtà di riferimento internazionale per la cura delle cardiopatie congenite più complesse

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