L’allarme sul futuro del petrolchimico di Siracusa è sfociato in un attivo unitario che si è tenuto stamattina nella sede della Cassa edile. L’obiettivo è definire azioni concrete in risposta all’attuale inerzia, prima che sia troppo tardi. La situazione nel polo industriale è critica. I sindacati denunciano un “peggioramento delle condizioni dei lavoratori” e la preoccupante “evidenza rappresentata da impianti spenti, assenza di manutenzione e abbassamento dei livelli di sicurezza”. Il futuro del polo petrolchimico di Priolo-Augusta-Melilli è a un bivio e le organizzazioni sindacali non intendono restare a guardare. Nonostante le difficoltà, le sigle sindacali rilanciano con una prospettiva ambiziosa: “Il polo siracusano ha tutte le potenzialità per diventare un modello nazionale di riconversione sostenibile. Ma serve coraggio politico, non possiamo più attendere”.
La transizione energetica non può essere una promessa astratta – concludono i sindacati – Servono azioni immediate, risorse concrete e una visione industriale moderna”.
La critica più severa è rivolta al Governo: “Fino ad oggi non ci sono indicazioni chiare da parte del governo su obiettivi, settori strategici e coperture finanziarie”. Senza una visione, l’intera area rischia il collasso occupazionale e produttivo.