13 DICEMBRE 1990 - OGGI L’ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO DI S. LUCIA

Oggi, 13 dicembre, si celebra Santa Lucia ma per i siciliani, in particolare per quelli del versante orientale, è anche il giorno in cui si ricorda il terremoto del 1990. Era notte quando la terra tremò, con una magnitudo stimata in 5,61, 7-8 grado della scala Mercalli. La scossa principale durò 45 secondi e interessò circa 250 località in provincia di Siracusa, Ragusa e Catania, ma fu avvertita fino a Reggio di Calabria. Tra i paesi più colpiti ci furono Carlentini, che contò anche diverse vittime, Augusta, Lentini, Melilli, Militello in Val di Catania e Priolo Gargallo. Furono riscontrati danni leggeri, invece, a Mineo, Scordia, Palagonia, Siracusa, Caltagirone, Catania e Noto. Furono dichiarati inagibili 6.830 edifici privati, 220 edifici pubblici e 54 scuole, per un totale di 7.104 edifici. A Carlentini, in seguito al crollo di tre palazzine persero la vita 12 persone; altre sei morirono per la paura. I feriti furono centinaia. Alla scossa principale seguirono numerose repliche, la più forte delle quali avvenne il 16 dicembre. Seppelliti i morti, iniziò il lungo e difficile iter per la ricostruzione e prese il via l’annosa vicenda dei “fondi sisma 90”, le agevolazioni fiscali (principalmente il rimborso del 90% dell’IRPEF e altre imposte versate) destinate ai cittadini e alle imprese delle aree colpite dal terremoto. La normativa ha creato un contenzioso durato anni, con l’Agenzia delle Entrate che contestava i rimborsi, ritenendoli aiuti di Stato, mentre la giurisprudenza confermava il diritto pieno al rimborso per lavoratori dipendenti e autonomi e per le imprese delle province di Siracusa, Ragusa, Catania. La Corte di Cassazione ha dato ragione ai contribuenti, confermando il diritto al rimborso, purché si rispettino i limiti comunitari (regime “de minimis”). Ci sono state pressioni politiche e legislative per sbloccare i rimborsi e garantire il pagamento integrale (fino al 90%) per chi aveva diritto e aveva fatto domanda tempestivamente ma ad oggi non è stata ancora scritta l’ultima parola.