Il concorso bandito per i 46 forestali, che aveva fatto scattare l’inchiesta della procura della Corte dei Conti ed era poi stato sospeso dal governo regionale, per i giudici del Tar di Palermo è legittimo e i 46 vincitori, compreso il figlio dell’ex dirigente Giovanni Salerno che prima di andare in pensione aveva nominato la commissione esaminatrice, potranno essere assunti. Lo hanno stabilito i giudici della quinta sezione del Tar di Palermo che hanno cassato il provvedimento di annullamento in autotutela da parte della Regione. Il concorso era finito sotto la lente della procura della Corte dei Conti dopo che una graduatoria era circolata in rete prima dell’ufficializzazione e l’unico a rispondere a tutte le domande e ottenere il massimo punteggio era stato proprio il figlio dell’ex dirigente. Per i giudici del Tar di Palermo le fasi del concorso sono state legittime. “Il rapporto di parentela tra il dirigente generale pro tempore del Comando del Corpo Forestale e uno dei partecipanti alla procedura concorsuale rientrava certamente in una delle ragioni di conflitto di interessi – scrivono i giudici – tuttavia, il dirigente non faceva parte della Commissione esaminatrice, essendosi limitato a redigere l’atto di investitura del presidente della commissione, non ha contribuito in alcun modo alla valutazione dei titoli dei candidati ed all’attribuzione dei punteggi e la prova scritta si è svolta in maniera regolare”. La decisione del TAR farà risparmiare alla Regione Siciliana 800 mila euro. Tanto, infatti, era costato il concorso.
CONCORSO FORESTALI - PER IL TAR SI E’ SVOLTO TUTTO CORRETTAMENTE
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