Renato Schifani pensa di rimettere in piede il sistema dei tre grandi dissalatori dismessi attraverso dei poteri in deroga che dovrà autorizzare il governo nazionale. “Ho scoperto che 14 anni fa la politica disattivò tre grandi dissalatori, Porto Empedocle, Gela e Trapani, ha dichiarato in un’intervista a Radio anch’io. Fino a 14 anni fa funzionavano e garantivano un getto di 600 litri al secondo, furono disattivati dalla politica. E questo è un buco che mi trovo a colmare, ovviamente ci vogliono dei tempi”. Lo denuncia il Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, intervenendo a Radio anch’io. Per aggredire la siccità nel frattempo il governo sta usando a pieno le somme che la Protezione civile ha assegnato, 20 milioni di euro, più 28 milioni assegnati dal Governo regionale. L’Autorità di bacino della Presidenza della Regione Siciliana ha chiesto con una lettera a tutti gli enti gestori degli invasi della Sicilia di accelerare gli interventi volti a eliminare le limitazioni di riempimento vigenti e ad aumentare la possibilità di accumulo dell’acqua. L’obiettivo è rendere efficienti le dighe per accumulare il più alto volume possibile di risorse idriche e non farsi trovare impreparati nel caso di precipitazioni significative. L’iniziativa nasce dalla considerazione che nell’Isola soltanto 18 bacini (dei 38 attivi) funzionano a pieno regime. Gli altri 20 risultano, invece, soggetti a limitazioni che ne riducono la capacità. L’Autorità di bacino, quindi, chiede di ottimizzare il funzionamento degli invasi, di relazionare sullo stato di attuazione dei piani operativi già redatti, accelerando l’avvio di quelli ancora fermi, e di procedere con urgenza alla redazione di progetti specifici per quelli ancora sprovvisti. Particolare attenzione dovrà essere rivolta, infine, al problema dell’interrimento, cioè l’accumulo di materiali e di sedimenti, che in molti casi intasa gli scarichi.
SICCITA' - POTERI SPECIALI PER AVVIARE DISSALATORI
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