Quarta tappa in Sicilia, ad Augusta, Priolo, Melilli e Siracusa, per la campagna nazionale promossa da ACLI, AGESCI, ARCI, Azione Cattolica Italiana, Legambiente e Libera
“Dopo più di venticinque anni, oltre il 90% delle sue aree sono in attesa di bonifiche e impegni concreti per la riconversione industriale, nonostante 178. mila cittadini abitino in zone a rischio sanitario elevato. L’ennesima storia di promesse mancate, ritardi burocratici, tempi incerti e fondi bloccati.
Le istituzioni e i decisori politici accelerino il passo, mettendo al centro 4 priorità di intervento, affermando la giustizia ambientale e sociale ed evitando una condanna all’Italia come quella della Corte europea dei diritti umani per non avere garantito il diritto alla vita degli abitanti della Terra dei fuochi in Campania”
INT STEFANO CIAFANI PRESIDENTE NAZIONALE LEGAMBIENTE
Le associazioni, dopo il flash mob, hanno visitato la Riserva naturale delle Saline di Priolo: parte del SIN e gestita dalla LIPU, rappresenta una storia di resilienza che, tra ciminiere ed emergenze incendi, riesce ad essere uno scrigno preziosissimo di biodiversità, ristoro per 216 specie di uccelli
La campagna “Ecogiustizia subito, in nome del popolo inquinato”, è nata con lo scopo di affermare il principio di giustizia ambientale nei Siti d’interesse nazionale da bonificare, chiedere impegni concreti e tempi certi per le bonifiche, l’applicazione del principio “chi inquina paga”, il diritto alla salute e alla transizione ecologica come strategia per garantire lo sviluppo economico e sociale dei territori inquinati.
INT TOMMASO CASTRONOVO PRESIDENTE LEGAMBIENTE SICILIA