Una cerimonia di consegna in pompa magna, passerella di politici e non, applausi e ringraziamenti ieri al Duomo di San Giorgio per la riconsegna alla comunità della cappella che custodisce il simulacro del Megalomartire, dopo oltre 1 anno di lavori di restauro. Unica assente la sindaca di Modica Maria Monisteri che toglie qualche sassolino dalla scarpa e dopo la seconda volta che non viene invitata alla consegna di importanti restauri, la prima avvenuta nella chiesa del carmine con il ritrovamento del telerio scoperto nella chiesa di S. Paolo Apostolo ieri quella della cappella, diffonde una nota stampa in cui si legge testulamente “Ho appreso stamane dalla stampa e dai social della consegna ieri dei lavori alla Cappella di San Giorgio, chiesa simbolo di Modica e patrimonio dell’Umanità. Nelle scorse settimane, una similare consegna era avvenuta alla chiesa del Carmine. In entrambi i casi, committente la Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali, non è stato invitato il sindaco di Modica. Lo sgarbo non è stato fatto a Maria Monisteri persona ma, istituzionalmente, al Sindaco della Città che, come tale, rappresenta la Nostra Comunità. E’ Modica, sono le Modicane e i Modicani ad avere subito una grave mancanza di rispetto. Ne prendo atto senza indulgere oltre”, LA SINDACA NON NASCONDE LA PROPRIA AMAREZZA
MARIA MONISTERI SINDACO DI MODICA
Le immagini parlano chiaro ieri alla consegna erano in tanti, l’onorevole ignazio abbate che grazie ad un suo emendamento ha consentito di ottenere i fondi dall’assessorato ai beni culturali della Regione per i lavori, il vescovo della diocesi di noto, la sovrintendenza e il parroco del duomo oltre a tanti cittadini e devoti, in un momento così importante per la città l’assenza del primo cittadino stona e anche tanto. Il sovrintendente Antonino De Marco contattato da noi al telefono ha risposto che dalla sovrintendenza non è partito nessun invito perchè non è di sua competenza, Padre Michele Fidone parroco del Duomo ha dichiarato di essere stato al corrente della data solo qualche giorno prima. Quello che è certo che ormai da tempo Abbate e Monisteri hanno rotto i legami politici, quindi aspettarsi un invito da parte deld eputato sarebbe stato utopistico. bisogna, però, anche ricordare che è lei è il primo cittadino della città e che, volente o nolente, rappresenta la massima carica istituzionale, e che forse in certi contesti sarebbe meglio mettere da parte le diatribe politiche e i personalismi nell interesse della città con il giusto rispetto delle istituzioni tutte.
n passo indietro e dare a Cesere quel che è di Cesare