Ha dei contorni da chiarire il caso che vede per protagonista una donan dellea Provincia di Ragusa che aveva bisogno di sostenere un esame urgente e che invece si è vista procrastinare la prenotazione per mancanza di reagenti. La donna ottiene dal medico, a seguito di una visita effettuata il 12 febbraio, una prescrizione per una tomoscintigrafia cerebrale con traccianti recettori o indicatori positivi di neoplasia (!). Ovviamente considerata la delicatezza del caso indica 10 giorni come tempo massimo di attesa. La paziente, quando si rivolge al Cup gli viene risposto che non è loro compito effettuare prenotazioni del genere e viene invitata a rivolgersi direttamente in ospedale. Al Giovanni Paolo II gli viene comunicato che non effettuano prenotazioni. Verrà inserita in una apposita lista e avvisata per telefono senza indicare entro quanto tempo. Alla richiesta di spiegazioni il personale risponde di non poter garantire tempi di attesa certi perché non è dato sapere quando arriveranno dal Belgio (!) i traccianti recettori. La storia è stata resa nota dal Comitato Civico Articolo 32. In una nota del Presidente Rosario Gugliotta. A questo punto ci chiediamo se i responsabili delle gestioni organizzative , che forse se ne stanno rintanati nei loro comodi uffici con le mani dietro la testa e i piedi sulla scrivania, si rendono conto che certe ricette non sono semplici fogli di carta? ma la testimonianza del dramma che vivono le persone ?
RAGUSA - SANITA’, CASO ASSURDO DENUNCIATO DA PAZIENTE
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