“Stamattina a Palazzo Chigi, con il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il presidente della regione siciliana ha condiviso le misure a difesa dell’economia siciliana contro i dazi. Massima attenzione alle esigenze delle imprese locali e alla tutela delle nostre eccellenze agroalimentari. La #Sicilia non sarà lasciata sola”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. La Sicilia è un’importante produttrice ed esportatrice di agrumi, olio d’oliva, vino, prodotti ortofrutticoli e pescato. L’imposizione di dazi da parte dei paesi importatori renderebbe questi prodotti più costosi e meno competitivi sui mercati esteri. Ciò potrebbe portare alla riduzione delle esportazioni; a perdite di quote di mercato; Calo dei prezzi alla produzione con un forte impatto sull’occupazione. L’entità di tale minaccia dipenderà dalla loro portata, dalla durata e dalle risposte strategiche messe in atto. La visione però dell’associazione Partite Iva italia è rivolta all’insularità: mentre la CGA di Mestre sostiene che sarà la Sicilia ad essere la regione più penalizzata, il coordinamento siciliano ritiene che la Sicilia, isola del sole e dei prodotti agroalimentari irripetibili per la loro peculiarità, subisce la concorrenza sleale delle merci che arrivano dai paesi in cui non devono sottostare alle assurde regole dell’Europa e dove non esistono diritti per i lavoratori e la tassazione è decisamente inferiore. L’aspetto che deve allarmare -secondo Francesca Briganti, refernte siciliana – il Presidente Schifani è il continuo aumento, in termini percentuali, dell’inflazione, i costi dell’insularità che discriminano le piccole e medie imprese e il progressivo impoverimento dei siciliani.
Per l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, «Davanti alla minaccia concreta di nuovi dazi sui prodotti siciliani, è fondamentale una risposta unitaria e responsabile. Le imprese siciliane non possono essere lasciate sole». «La Regione Siciliana – ha detto qualche giorno fa ain un convegno della cna – si farà portavoce delle istanze delle imprese locali e si confronterà con il governo Meloni per individuare una strategia condivisa che protegga l’export e salvaguardi l’occupazione. pronto ad andare a Roma per trovare una soluzione condivisa sui dazi prima che il danno diventi irreversibile.