Ieri una prima riunione al comune di Giarre tra i sindaci del territorio, oggi un vertice operativo nella sede della città metropolitana di Catania: 2 riunioni, un unico scopo. Trovare una soluzione congiunta per affrontare l’emergenza cenere vulcanica.
Ieri, infatti, una nuova abbondante ricaduta dopo l’eruzione dal cratere voragine nella notte tra sabato e domenica che ha prodotto fontane di lava e una nube eruttiva che, nella fase più intensa, ha raggiunto un’altezza di circa 10 km sul livello del mare e si è dispersa verso Est e Sud Est.
Ciò ha comportato la ricaduta di materiale piroclastico in moltissimi comuni.
Cenere che ieri ha creato disagi anche in aeroporto con la chiusura di uno spazio aereo e voli in arrivo ridotti.
Una situazione che si ripete spesso ed è per questo che serve una soluzione che possa portare i sindaci ad affrontare meglio questi fenomeni: ecco perché alla riunione di ieri ha partecipato in collegamento anche l’assessore regionale alle autonomie locali Andre Messina, regione che dovrebbe sedere anche oggi al tavolo di confronto.
Riunione di oggi, tra l’altro, che già il sindaco della città metropolitana Enrico Trantino aveva anticipato dichiarando che la cenere va trattata come la neve, quindi servono mezzi e personale pronto a intervenire dove è necessario.
Anche perché – come fa notare il segretario regionale del pd Anthony Barbagallo – è urgente che il governo regionale chieda immediatamente lo stato di calamità per le popolazioni dei paesi etnei che stanno subendo gravi danni da questa enorme massa di cenere e pietre, in una quantità mai vista fino ad ora. In alcune zone la quantità di sassi ha raggiunto i 15 chili per metro quadrato”.
Servono subito – aggiunge – i ristori sia per gli enti locali sia per i privati. Invitiamo il presidente della Regione e il governo nazionale a recarci sui luoghi per constatare la gravità della situazione e i disagi, oltre ai danni, causati da questo ultimo fenomeno. Inoltre chiediamo che la Regione si attivi immediatamente – prosegue – avviando le procedure per lo stato di calamità, facendosi anche carico di sollecitare il governo Meloni, e il ministro della protezione civile Musumeci, per intervenire istantaneamente”.