MODICA - SINDACO, DISSESTO ED IPOCRISIA

di Marco Scavino
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Il Sindaco di Modica Maria Monisteri non rilascia dichiarazioni. Non è che non vuole, non può. Il caso è troppo delicato per rilasciare dichiarazioni che potrebbero essere premature. Il Sindaco della città di Modica è rinchiuso a Palazzo San Domenico e alterna incontri con dirigenti, avvocati ed assessori per capire come procedere e soprattutto che scelte assumere. E Abbate lo ha sentito? Sì, risponde al telefono dalla sua stanza, il confronto c’è stato ma non una parola in più, forse, almeno per il momento. La relazione della corte dei conti con le passività da 96 milioni di euro da saldare entro l’anno meritano una riflessione in più. Non c’è più lo spettro del dissesto c’è la scelta se continuare arrancando nell’attesa di percorsi migliori di strategie vincenti o forse di un miracolo o dichiararlo. Alla domanda si sente sola o sostenuta, Maria Monisteri risponde perentoria “Io mi sento il ISndaco della Città”. Poche parole si congeda subito ma rassicura “ho a cura Modica e” poi un riferiemnto ad incontri con anche con consulenti esterni non dice chi ma si capisce che potrebebro essere in ambito giurdico. Ha bisogno di valutare tutti gli scenari possibili. Vuole essere lucida in un contesto fatto, dice, di ipocrisia.

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