RETE OSPEDALIERA - TAGLI POSTI LETTO E TRASFERIMENTO REPARTI

di Viviana Sammito
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In questa nuova proposta presentata dall’assessorato regionale alla sanità sarà ridisegnata la nuova geografia degli ospedali che subiranno il taglio dei posti letto ed il trasferimento di alcuni reparti, soprattutto i doppioni in nosocomi vicini: è il caso dell’Urologia di ragusa che, secondo la nuova rete ospedaliera, da 14 posti letto di cui 2 day hospital passa solo a 4 day hospital in favore di più posti letto a Modica dove ci saranno 15 posti ordinari e 1 day hospital. Nel 2019 erano previsti nei due reparti di Urologia al Giovani Paolo II di Ragusa e al Maggiore-Nino Baglieri di Modica erano previsti 16 posti letto di cui 4 in day hospital e 12 ordinari; e quest’anno si arriva a 20 posti, quindi 4 in più, di cui 15 ordinari e 5 in day hospital. A Modica, secondo sempre la nuova rete ospedaliera, sarà ampliato il reparto di malattie infettive che passa da 8 a 16 posti letto di cui due day hospital; con qualche posto in day hospital a Ragusa. E’ anche da considerare un altro dato molto importante: a fronte degli 885 posti letto previsti nel 2019, l’asp di Ragusa ne ha attivati solo 661 sia per mancanza di personale che di spazi. Nella nuova geografia sanitaria è prevista una riduzione generale di 22 posti letto: da 885 nel 2019 a 863 nel 2025. Si è tuttavia in una fase esplorativa: la nuova rete dovrà passare al vaglio del Ministero della Salute. Il m5s oggi ha espresso disappunto: a Ragusa con la parlamentare regionale, Stefania campo, e a Gela con il vice presidente dell’ars Nuccio Di paola. La deputata Campo ha parlato dell’ennesimo scippo ai danni del comune di Ragusa e ha chiesto l’intervento del sindaco Peppe Cassì che va richiamato – si legge – alla responsabilità istituzionale per il ruolo che ricopre: abbia il coraggio di fare opposizione alle scelte scellerate del suo stesso partito e del presidente Schifani invece di far prevalere le sue ambizioni personali, del resto è o non è ancora il sindaco di questa città? Il direttore Drago – ha poi rilevato la parlamentare del m5s – ci aveva rassicurato, garantendo che ciò non sarebbe mai accaduto. Oggi, alla luce dei fatti, dobbiamo denunciare o il suo colpevole lassismo o, peggio ancora, l’averci consapevolmente mentito. Il nostro messaggio è sempre chiaro – ha poi detto Di Paola – la politica deve uscire fuori dalla sanità perché le 9 ASP hanno fallito.

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