ETNA - TICKET CRATERI, “RIMANDO ACCUSE AL MITTENTE”

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L’attività che svolgiamo ai Crateri Silvestri non è soggetta ad autorizzazione, perché lo sbigliettamento per il solo accesso al sito non rientra nel criterio della cosiddetta fruizione, condizione necessaria perché ci sia l’approvazione del Parco dell’Etna. Dunque, rimandiamo serenamente al mittente l’accusa di attività illecita o abusiva”. Lo afferma l’imprenditore Francesco Russo Morosoli, patron della Funivia dell’Etna, sul ticket di cinque euro messo per l’accesso ai Crateri Silvetri nella zona del rifugio Sapienza, che non vale per i residenti in Sicilia, dopo la sua audizione davanti la IV commissione all’Ars. “Auspico vivamente – sottolinea l’imprenditore – che il Parco dell’Etna mi convochi per trovare una soluzione condivisa che soddisfi le esigenze di tutti, pubblico, privato, guide e associazioni ambientaliste. Ribadisco dunque, come già puntualizzato in commissione Ambiente, Territorio e Mobilità all’Ars, che è mia precisa volontà partecipare a tutte le iniziative che si vogliano mettere in campo per trovare una soluzione giusta ed efficace”. Russo Morosoli conclude lanciando una frecciatina all’on. Ismaele La Vardera, intervenuto nelle scorse ore sull’argomento pubblicando, in un post sui social, uno stralcio delle dichiarazioni rilasciate in Commissione dall’imprenditore. “Non si fa il bene di nessuno – dice – estrapolando solo una piccola parte del mio lungo intervento. Soprattutto perché ho espresso a chiare lettere la mia totale apertura al confronto, passaggio essenziale recepito da tutti i presenti in aula”. Nel suo post, intitolato “Giù le mani dall’Etna”, La Vardera scrive: “Abbiamo atteso l’audizione di ieri in IV Commissione dell’A.R.S. nella speranza di una soluzione politica”, ma le parole dette da Russo Morosoli durante l’audizione “confermano ciò che molti temevano: il ticket è arbitrario e serve a costruire artificialmente un “valore di mercato” da far valere in caso di esproprio. E’ ormai chiaro che dalla politica regionale non arriverà alcun intervento tempestivo. Sarà quindi la magistratura, ancora una volta, a dover supplire alle inadempienze delle istituzioni”.

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