RAGUSA - TUMORE FEGATO, CHIRURGIA E TERMOABLAZIONE

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All’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa si consolida un percorso terapeutico che unisce chirurgia e termoablazione intraoperatoria per il trattamento delle metastasi epatiche. Una metodologia già adottata in ambito clinico, che oggi però diventa parte integrante dell’offerta assistenziale. La termoablazione è una procedura di radiologia interventistica che utilizza il calore per distruggere le cellule tumorali. Combinata alla chirurgia, consente di intervenire in modo più completo sulle lesioni epatiche, ampliando le opzioni terapeutiche disponibili. In particolare, permette di trattare noduli in zone difficilmente asportabili, evitando resezioni estese del fegato e contribuendo a preservare una maggiore quantità di tessuto sano. Ciò si traduce in una minore incidenza di insufficienza epatica post-operatoria e in un miglior recupero clinico. “Questa strategia – spiega il prof. Fabrizio Luca, Direttore dell’U.O.C. Chirurgia Generale permette di intervenire anche su pazienti che un tempo sarebbero stati considerati non operabili, con l’obiettivo di offrire loro un’opportunità concreta di cura e controllo della malattia. Il valore aggiunto è rappresentato dalla possibilità di limitare l’estensione delle resezioni epatiche, con minori rischi di complicanze e un più rapido recupero e ritorno a una vita normale”. Determinante, in questo approccio, la collaborazione tra équipe chirurgiche, oncologiche e di radiologia interventistica. “La sinergia multidisciplinare è stata essenziale per integrare con efficacia la termoablazione nella pratica chirurgica – aggiunge il dott. Andrea Boncoraglio, Dirigente medico di Radiologia interventistica –.

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