Solidarietà nei confronti dei giornalisti minacciati e consapevolezza che la nuova mafia colpisce i giornalisti che smascherano nuovi sistemi che producono guadagni illeciti e il monopolio delle piazze anche attraverso i consensi sui social. L’incontro di stamattina che si è tenuto nella sede dell’ordine dei giorbalisti a palermo ha aperto nuovi scenari sul ruolo della politica a tutela della stampa minacciata: lì nel complesso confiscaro a cosa nostra corleonese, dove ha anche vissuto toto riina con la famiglia, sono stati ascoltati i direttori del giornale di sicilia, marco romano, del la sicila antonello piranoe e della tgr sicilia rino cascio insieme cob ke aurorelvli firme di la repubblica emanuele lauria e salvo palazzolo, e jose trovtao, cronista ennese miannciato. Ecco la nuova mafia spoegata sda salvo palaazolo, al quale i magisrrati palermiano hanno rafforzato la tutela
c’è una falla nel sostema dell’antimagia dopo le stragi, sostiene palazzolo.
L’esercizio della libertà di stampa è sacro”. Cosi Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia, ha voluto manifestare un segnale forte a favore della categoria.“Oltre che sul potere criminale e intimidatorio della mafia dobbiamo interrogarci sull’operazione culturale – ha detto Cracolici – che la mafia sta facendo per risultare attrattiva non solo sui social, ma anche attraverso manifesti inneggianti alla mafiosità di artisti neomelodici