GIORNO DEL RICORDO - VITTIME DELLE FOIBE, CERIMONIA A RAGUSA

Note e poesie questa mattina nei Saloni di rappresentanza della Prefettura di Ragusa in occasione della cerimonia in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano – dalmata. La ricorrenza è stata istituita nel 2004 per «ricordare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». In particolare, si ricorda il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi che modificarono i confini tra l’Italia e la ex Jugoslavia, privando il nostro Paese di quelle terre che geograficamente e culturalmente ne facevano parte». L’iniziativa, che ha visto la presenza, tra gli altri, dei sindaci iblei, dei vertici delle forze dell’ordine, del Questore Vincenzo Trombadore e del Vescovo Mons. Giuseppe La Placa, è stata curata, nella parte artistica, dal Liceo Musicale Statale “G.Verga” di Modica e promossa dal Prefetto Giuseppe Ranieri.
GIUSEPPE RANIERI Prefetto di Ragusa
I massacri delle foibe sono stati degli eccidi ai danni di militari e civili italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia avvenuti durante e subito dopo la seconda guerra mondiale da parte dei partigiani jugoslavi e dell’OZNA. Il nome di tali eccidi deriva dai grandi inghiottitoi carsici in cui furono gettati i corpi delle vittime, a volte mentre erano ancora in vita. Secondo alcuni storici le vittime furono tra le 3 000 e le 5 000, altri fanno salire il numero fino a 11000. Al massacro delle foibe seguì l’esodo giuliano dalmata. Si stima che i giuliani, i quarnerini e i dalmati italiani che emigrarono dalle loro terre di origine ammontino a un numero compreso tra le 250 000 e le 350 000 tra il 1945 e il 1956.
GIUSEPPE CASSI’ Sindaco di Ragusa