Nonostante fosse destinatario di un ordine di sequestro, poi passato a confisca, dal valore di 35 milioni di euro, Emanuele Greco – pregiudicato – si è reinventato bypassando la legge e creando una nuova imprenditoria mafiosa.
Insieme ai figli ha infatti proseguito la gestione occulta dell’impresa sequestrata Vittoria Pack: Greco in particolare ha mantenuto i rapporti tra le aziende di packaging e le aziende agricole destinatarie di questi prodotti falsando il mercato e imponendo la propria azienda avvalendosi di minacce e dei collegamenti con i gruppi mafiosi di Santapaola-Ercolano di Catania, Nardo di Lentini, Rinzivillo di Gela.
È quanto emerge dall’operazione “Fenice” condotta in maniera congiunta dalla guardia di finanza di Catania e dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ragusa, operazione che ha portato all’arresto di 16 persone indagate a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, tentato omicidio, illecita concorrenza con minaccia o violenza.
Elio Greco è il padre di Rosario Greco che l’11 luglio 2019 investì e uccise a Vittoria due cuginetti.
Dunque come una Fenice, Elio Greco è risorto dalle proprie ceneri e grazie alle indagini, svolge dal 2016 al 2023, si sono messe in evidenza le dinamiche criminali dell’associazione a delinquere riconducile a cosa nostra operante nel territorio di Vittoria e in altri comuni della provincia di Ragusa, capeggiata per l’appunto da Elio GRECO.
Arrestati e posto ai domiciliari nel gennaio 2021 Elio Greco, pur continuando a svolgere riunioni nella propria abitazione facendola diventare la base logistica degli affari, si è avvalso anche della collaborazione dei figli e di Gaetano Valenti, pregiudicato e noto come “Tano u’ barbiere”.
Ad aiutare Greco anche un altro fidato collaboratore ed era lui che con metodi violenti si occupava anche delle estorsioni e del recupero crediti. Inoltre il collaboratore cercava clienti al Greco.
Valenti, collaboratore di Greco, viene arrestato nell’aprile 2021.Valenti quando viene arrestato, viene trovato in possesso di un’arma da fuoco clandestina detenuta illegalmente e di un’importante quantità di stupefacente: ciò ha fatto presupporre agli investigatori che gli interessi del gruppo abbracciassero anche il settore degli stupefacenti, delle armi e delle estorsioni.
A tal proposito il gruppo mafioso avrebbe dato vita a una serie di azioni intimidatorie verso altri soggetti pregiudicati vittoriesi per indurli al pagamento di quantitativi di stupefacente forniti da altre consorterie, che si sarebbero rivolti al gruppo dei Greco riconoscendone le capacità operative sul territorio.
Accertate anche azioni di forza contro pregiudicati vittoriesi.
Sarebbe emersa inoltre la collusione di imprese attive nel settore della commercializzazione di prodotti petroliferi che, grazie alla rete di relazioni di GRECO Emanuele, sarebbero riuscite ad approvvigionarsi di carburante di provenienza illecita, così accrescendo il proprio giro d’affari potendo contare sulla competitività derivante da carburanti a basso costo.