Era il 3 luglio 2024 quando un ragazzo di 22 anni muore in terapia intensiva all’ARNAS Garibaldi di Catania e i parenti si presentano distruggendo il reparto e aggredendo la dottoressa. E’ di oggi la notizia della richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei soggetti coinvolti che avevano messo in atto una vera e propria spedizione punitiva dopo la notizia del decesso del giovane, arrivato in gravissime condizioni e intubato. L’Azienda sanitaria ha scritto in una nota stampa di condannare con fermezza ogni forma di violenza contro il personale sanitario, che opera quotidianamente in condizioni di forte pressione e con spirito di servizio verso la collettività, ribadendo il proprio impegno a tutela della sicurezza di tutte le lavoratrici e i lavoratori della sanità, anche attraverso il rafforzamento di misure preventive e di protezione nei luoghi di cura;
L’asp di catania si è costituita parte civile nel procedimento penale, a difesa dell’istituzione e del diritto del personale sanitario di svolgere il proprio lavoro in un ambiente sicuro e rispettoso.
L’ARNAS Garibaldi infine auspica che la giustizia possa fare il suo corso in tempi brevi, affinché vengano chiarite le responsabilità e riconosciuti i diritti di chi è stato colpito da un gesto tanto grave quanto inaccettabile.
CATANIA - AGGRESSIONE ARNAS, CHIESTI RINVII A GIUDIZIO
97