La Commissione regionale Antimafia è andata allo Zen a Palermo per dare una risposta in nome di Paolo Taormina, il 21enne di Palermo, ucciso con un colpo di pistola alla nuca nella notte tra il 12 e il 13 ottobre e per il cui omicidio è indagato un giovane dello Zen, Gaetano Maranzano. Così il presidente della commissione regionale antimafia, antonello cracolici, nella seduta aperta convocata oggi nel quartiere Zen del capoluogo, dove sono stati presenti il sindaco, le autorità, le associazioni, le scuole, i sindacati e i residenti. Una tappa che è solo l’avvio di un percorso che vuole essere condiviso con tante realtà per dare risposte a un quartiere “che per 20 anni abbiamo tollerato fosse una piazza di spaccio – ha aggiunto il presidente Cracolici – smantellarla è una priorità, insieme alla necessità di garantire il diritto alla salute ai residenti che qui sono migliaia e che si rivolgono a un solo ambulatorio gestito da volontari. tra i temi la mafia, l’emergenza abitativa, e la necessità che lo Stato sia più presente allo Zen per non perdere la guerra contro la mafia.
ANTONELLO CRACOLICI
PRESIDENTE COMMISSIONE ANTIMAFIA ARS
Il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo ha consegnato un report con le valutazioni del sindacato sull’emergenza “sicurezza” a Palermo, che ha portato all’istituzione delle zone rosse. “La risposta immediata, sollecitata da tempo da cittadini, comitati, forze sociali e produttive, è arrivata ‘striminzita’, per i numeri dei rinforzi annunciati dei lavoratori delle forze di polizia, ed è arrivata in ritardo, nonostante i ripetuti allarmi – scrive Ridulfo nel documento – Palermo, negli ultimi cinque anni, ha perso 180 unità tra poliziotti e poliziotte, mentre negli ultimi dieci anni, il deficit è addirittura di circa 300 unità. A questo dato va aggiunto quello ancor peggiore della polizia municipale: a fronte di un organico previsto di 1.700 unità, quelli attualmente in servizio sono meno della metà e con un’età media di 59 anni”.