PALERMO - AMIANTO, CONDANNATO MINISTERO DIFESA

di Viviana Sammito
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È una sentenza storica quella che si è conclusa oggi al Tribunale di Palermo, diventata definitiva con la condanna del Ministero della Difesa per la morte di un macchinista ed elicotterista dell’Aeronautica Militare. Il militare, originario di Comiso (RG), è deceduto nel 2019 a soli 60 anni a causa di un carcinoma renale, riconosciuto ora come diretta conseguenza della prolungata esposizione ad amianto e ad altre sostanze tossiche durante il suo servizio. La decisione, destinata a segnare un precedente nel contenzioso tra militari e Difesa, è stata ottenuta grazie all’impegno tenace dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) e del suo Presidente, l’avvocato Ezio Bonanni che ha accolto con soddisfazione il risultato, definendolo una svolta: Questa decisione apre la strada alla giustizia per tutte le altre vittime e conferma che non ci possono più essere silenzi o rinvii». La sentenza è dura: si legge che l’esposizione del militare a sostanze cancerogene fu diretta, continuativa e del tutto evitabile. Il giudice ha stabilito che il Ministero ha omesso di garantire gli standard di prevenzione e protezione previsti dalla legge, esponendo il personale a rischi gravissimi. Per questa grave carenza, alla vedova, C.M., e ai due figli, B.F. e B.A., è stato riconosciuto un risarcimento complessivo superiore ai 900.000 euro, a cui seguirà una distinta liquidazione per i danni subiti direttamente dal militare in vita. Il militare aveva dedicato la sua vita alla divisa, arruolandosi a 19 anni nell’Aeronautica per inseguire il sogno del volo. Per quasi trent’anni ha ricoperto ruoli tecnici, operativi e di elicotterista, con una parte cruciale della sua carriera svolta all’Aeroporto Militare di Trapani Birgi. È qui che, secondo le perizie medico-legali, l’esposizione a materiali pericolosi è stata più intensa e costante. Il militare ha lavorato quotidianamente nella manutenzione dei motori e nelle operazioni tecniche e di volo, venendo a contatto non solo con le fibre di amianto, ma anche con un pericoloso cocktail di agenti cancerogeni come idrocarburi, solventi clorurati, campi elettromagnetici, radiazioni e uranio impoverito. Il Tribunale di Palermo ha accolto in pieno le tesi dell’ONA, accertando che la Difesa non ha adottato le misure di sicurezza necessarie per proteggere il personale, nonostante l’esistenza di normative europee e standard di sicurezza specifici sin dagli anni ’80.

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