PORTICELLO - BAYESIAN, I 5 GIORNI DELLA TASK FORCE

di Viviana Sammito
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La chiamata all’alba del 19 agosto, annunciava il naufragio di una imbarcazione di lusso di 57 metri con 22 persone a bordo. Immediata la richiesta di intervento, da parte del Dipartimento regionale della Protezione Civile e della centrale operativa del comitato regionale CRI, al Delegato operazioni emergenza e soccorsi, Domenico D’Aleo che ha attivato tutte le procedure previste in situazioni di questa portata”. Una task force ha soccorso e supportato i superstiti mentre con le oltre 123 immersioni sono stati recuperati 7 corpi all’interno del veliero bayesian, naufragato nelle acque di Porticello, nel palermitano. E’ stato anche attivato il servizio di emergenza psicosociale, considerata la presenza di una bimba di un anno, miracolosamente scampata alla tragedia. Nei 5 giorni di attività  di recupero delle salme, si sono alternati, ininterrottamente, 92 volontari della Croce Rossa di Palermo, con ambulanze e mezzi di intervento usati per le calamità , come la torre – faro, a supporto delle attività dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco. I volontari inoltre, assieme agli operatori del 118, su autorizzazione del medico legale, si sono occupati del trasferimento delle salme al cimitero dei Rotoli e al Policlinico di Palermo a disposizione dell’autorità giudiziaria. “Siamo abituati alle emergenze – ha commentato la presidente del Comitato di Palermo, Giorgia Amato – ma non ci aspettavamo di trovarci nel mezzo di una tragedia di questa portata. Lo scenario in cui i sommozzatori si sono trovati a operare era non convenzionale, relativo a una imbarcazione affondata a una profondità di 50 metri. Le immersioni presentavano delle caratteristiche di tipo speleologico, gli operatori dovevano prestare attenzione sia alla profondità che alla presenza degli arredi che tendevano a fluttuare e ostruivano l’accesso e l’uscita”. Così Giuseppe Petrone, il capo dei sommozzatori dei Vigili del fuoco, parlando delle ricerche dei 6 dispersi. “Le difficoltà erano legate al fatto che le operazioni dovevano essere effettuate prestando attenzione ai dispositivi di sicurezza, non mettendo a rischio la propria incolumità. L’ultimo cadavere rinvenuto è stato quello della 18enen hannah, figlia del tycoon britannico mike lynch. la sorella maggiore Esme ha confidato all’ansa che la 18enne era raggiante con un sorriso, a volte sfacciata. mi portava un amore sconfinato. Era infinitamente premurosa, appassionatamente pazza, involontariamente esilarante e la sorella più incredibile, solidale e gioiosa e, per me, la migliore amica per me”. “E oltre a tutto questo – prosegue Esme Lynch – aveva ancora un amore infinito che volgeva a tutti i suoi amici e una fortissima passione per i suoi amati studi e obiettivi. È il mio piccolo angelo, la mia stella”, conclude la sorella.

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