CALTANISSETTA - CASO MONTANTE, MEGALE ASCOLTATO COME TESTE

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All’inizio del 2016, mentre la Procura di Caltanissetta stava indagando sul ‘cerchio magico’ dell’ex potente Presidente degli industriali siciliani Antonello Montante, accusato di corruzione, un funzionario del servizio segreto civile, l’ex Aisi, si rivolse al Questore di Caltanissetta, appena nominato, Bruno Megale, per chiedergli delle notizie sulla indagine. In particolare sull’inchiesta che riguardava il dirigente Giuseppe D’Agata, che poi è stato rinviato a giudizio. A renderlo noto, nel corso della nuova udienza del ‘maxiprocesso’ , è lo stesso Megale, oggi Questore di Milano, che viene ascoltato come teste. “All’inizio del 2016 mi chiamò Valerio Blengini e mi disse che aveva necessità di incontrarmi perché doveva dirmi delle cose riservate- dice Megale – mi disse che avevano avuto notizia di una indagine che c’era a Caltanissetta e che riguardava un loro dipendente, il colonnello Giuseppe D’Agata e che questa indagine la stava seguendo la Squadra mobile. Era particolarmente preoccupato perché sostenne che al tempo avrebbero dovuto dare un incarico molto prestigioso in Sicilia al colonnello D’Agata e questa situazione chiaramente creava un imbarazzo. Era chiara l’idea che volesse cercare di capire che tipo di indagine ci fosse sul colonnello D’Agata”. All’epoca, nel 2016, l’allora Capo della Polizia aveva inviato Megale in Sicilia per blindare l’indagine della Squadra mobile. E Megale aveva alzato un muro quando gli vennero chieste notizie sull’indagine che vedeva coinvolto anche il colonnello Giuseppe D’Agata. tRA GL IIMPOUTATI del processo a carico di Montante ex ufficiali, imprenditori e politici.

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